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Schiaffi in faccia senza pacca sulla spalla

Voi non sapete affatto quel che vivete, vi aggirate nella vita come ubriachi e di tanto in tanto ruzzolate giù da una scala. Ma, grazie alla vostra ebbrezza, non vi ci spezzate le ossa: i vostri muscoli sono troppo flaccidi e la vostra testa troppo opaca perché voi possiate trovare le pietre di questa scala così dure come noialtri! Per noi la vita è un pericolo più grande: noi siamo di vetro – guai se ci urtiamo! E tutto è perduto se caschiamo!

Friedrich Nietzsche, La gaia scienza, 1882

Aggiungerei che nonostante sia tutto perduto, abbiamo la forza di rialzarci.

Voi non conoscete il vero dolore che la vita può riservare. Non conoscete i sacrifici che vanno vissuti per poter ritrovare la persona che eravate.

Chi si scontra e cade a pezzi capisce il significato del vero amore. Capisce il significato della realtà.

Ho perso mio fratello quando avevo 18 anni, in un attimo ho perso una parte importante che ha mandato a pezzi tutto.

Mi sono scontrata con la realtà, con la vita, con “l’essere umani”.

Ho capito realmente cosa volesse significare essere vivi e mi sono innamorata della vita.

Mi sono innamorata della vita.

Riconoscersi in un mondo che non ti appartiene, che ti vuole fare fuori, che ti ignora…è un modo per cercare l’ambizione e l’obiettivo finale. Non starò qui a raccontare o confessare.

Ciò che voglio fare è informare.

La vita è un affronto quotidiano alla realtà, alla propria realizzazione. È un continuo lottare contro chi, ubriaco, cerca di sovrastare chiunque.

Tanto per loro è tutto molto più semplice, banale, superficiale.

Ho perso mio fratello a causa del lavoro.

Ma cosa vuol dire?

Ho lottato anni contro me stessa e contro il mondo per capire.. ho capito che nel momento in cui una persona rinuncia alla propria vita è perché non crede più in sé stesso.

Non crede più nelle proprie capacità. Ed è quello che tutti i giorni ci mettono nella testa. Non c’è bisogno di sentirsi dire “oh ma che bravo che sei”.

C’è bisogno di sincerità, di onestà. C’è bisogno che le persone vengano premiate o aiutate, non denigrate. C’è bisogno che i giovani possano trovare la propria strada, che vengano seguiti, educati e vengano preparati alla realtà.

Trovarsi sommerso dalle responsabilità e con gente che critica, giudica e ti spala merda addosso non è esattamente il modo più corretto per indirizzare le persone ad inseguire la passione.

Attualmente, l’epoca o lo stato o la società o chiamatela come volete, ci porta a pensare in un unico modo. Se non sei come dicono allora non servì a niente. Sei inutile per stare qui.

E cosa fai? Ti arrendi? Se non ti arrendi te ne vai… Con quel amaro in bocca che ti fa pensare.

Ma noi vogliamo davvero vivere così?

Siamo disposti a sacrificare la nostra vita per ottenere un “bravo” piuttosto che un “io credo in te e so che potrai portare benefici su questa terra”?

Finisco qui questo breve racconto che spero avrà un seguito… Uno sfogo nei confronti di chi pensa di essere un passo sopra l’umanità.

Francesca

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