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“Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario” G. Orwell

É un appello. Una condivisione di ciò che ho visto e vedo. Di ciò che sceglierò pensando a me, in modo egoisticamente sano anche per chi mi sta attorno. È un appello per chi non ce la fa, per chi non trova la speranza in niente. Affidatevi a qualcuno, desiderate qualcuno che possa aiutarvi. Se non c’è allora lottate con tutti i vostri mostri interni e non lasciatevi sfuggire l’occasione di dire “e vaffanculo ho vinto io”.  

Un futuro, dicono. Tra le mani hai il tuo futuro e devi fare di tutto per far si che sia il migliore che tu possa ottenere.

Devi fare delle scelte e non sbagliare. Cresci, studi, lavori, ti crei una famiglia e così sarai soddisfatto. Un futuro, dicono. È ciò che gli altri hanno scelto, tempo fa, per la società. Per tutti. È un ordine che se non segui allora sei fuori dagli schemi. Dai loro schemi. Sono riusciti a creare delle mode, gli umani come mode, un modo di vivere come moda. Il “perchè è così che si fa” in realtà è una frase fatta per chi non vuole pensare. O meglio, una frase inculcata nelle teste delle persone per far si che smettessero di pensare. Se io penso, tutti pensano, il mondo pensa allora il potere è fottuto. Letteralmente.

Una società controllata da schemi (e, attenzione, non da regole che sono ben diverse ma da schemi) è più facile da manipolare e gestire.

Il che implica che Il tuo futuro, le tue scelte, i tuoi sogni e desideri non sono più tuoi ma di qualcun altro.

Immaginate un ragazzo di 28 anni, che lavora già da 10 anni, con una moglie e una figlia di appena 1 anno. Immaginate che lavori per una multinazionale e che guadagni bene. Ruolo importante ma non così tanto da avere responsabilità impegnative. Immaginate che la multinazionale gli dica di sistemare dei pc ma senza che sia una priorità. Immaginate che questo ragazzo, amante del lavoro e fiducioso nell’azienda accetti di sistemarli. Immaginate ora che qualcosa vada storto e nel mentre che ripara questi pc ci sia un software problematico. Il capo inizia ad urlargli contro. A dirgli che verrà licenziato. Immaginate che la soluzione al problema ci sia e immaginate la disperazione interna di questo ragazzo che non è riuscito a svolgere un compito quando era sicuro di farcela e ne era capace. Provate a mettervi nei panni di chi sbaglia per una volta, dopo 10 anni di perfezione, e di sentire minacce di licenziamento “perchè il problema l’hai causato tu” e quindi nessuno può aiutarti e nessuno ti propone una soluzione. Immaginate settimane intere dove anziché trovare persone che cercano di aiutarti trovi persone che ridono di te, che ti lasciano solo e che ridono delle tue capacità.

Adesso, pensate ad una soluzione per uscire da questa situazione. Ma pensatela sotto stress, con degli schemi imposti e all’improvviso distrutti da una mancanza alla perfezione. Pensate come se la vostra più grande sicurezza venisse spazzata via a causa di un errore banale. Pensatela con gente che si pone davanti in modo superiore e ti fa sentire una nullità.

La soluzione, questo ragazzo, l’ha trovata nel suicidio. Ha trovato una via di fuga dagli schemi che non era la ribellione ma la fine.

Pensate al futuro costruito con le menti degli altri. Poi pensatelo con la vostra mente e vedete quanto è difficile portarlo avanti. Provate a fare n passi con le vostre gambe, da soli, senza nessuno che da dietro vi dice “bravi” o vi da una pacca sulle spalle. Provate ad uscire dalla vostra prospettiva e fare un passo laterale, uscite da ciò che “sembra” sicuro e osate.

Mettetevi nei panni di chi a 19 anni lascia tutto per trovare il suo vero futuro nei suoi sogni, nelle sue passioni e nei suoi desideri. Di chi, si sente estraneo a casa sua. Di chi raggiunge la perfezione ma poi la perde. E cosa resta? La via di fuga sta nel continuare a pensare a chi, prima, ha deciso di non lottare.

Cadi, tantissime volte. Ti autodistruggi e ti auto-saboti. Ma lotti. Nonostante sia tutto controllato da schemi e nonostante sia tutto così chiuso da contorni di parole senza peso e senza etica.

Arrivi al punto di pensare che sia tutto tempo perso, che non vali nulla e che tanto se “è così allora non si può cambiare”. Continuando a lottare, con se stessi, si arriva al punto di essere così consapevoli della propria persona che guardare avanti e credere in te stesso è tutto ciò che hai. Nel momento in cui trovi persone affini, non le lasci più scappare, ma nel mentre hai allontanato da te quegli schemi che fanno parte oramai di una società vecchia.

Abbiamo la possibilità di cambiare le cose, di sistemarle. Di eliminare le barriere e queste parole che sono solamente spazio in più occupato su una parete bianca. Affrontiamo ciò che non ci sta bene, perché gli schemi sono solamente un modo per catturare le menti deboli. Non lasciamoci ingannare da belle parole ma affrontiamo di petto il problema. Non crediamo a tutto ciò che ci dicono, ma pesiamo tutto. Facciamo in modo di renderci più consapevoli di noi stessi senza credere che siamo ciò che ci fanno credere di essere.  

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